Non posso dire di esser stato un uomo che cercava Dio. Mi burlavo di nascosto di un conoscente che mi parlava di Dio pensando che quella persona vivesse una cosiddetta crisi dell’età media. Un bel giorno in una bella cittadina ho accettato (solo per cortesia) di visitare una chiesa. Ho sempre considerato i cristiani persone strane che dicevano cose insensate, perciò non mi ci aspettavo nulla di spettacolare. Tuttavia entrando in un’aula cinematografica dove si svolgeva quell’incontro ho incontrato delle persone meravigliose che parlavano di Dio come se lo conoscessero veramente. Lui non era per loro (come allora per me) un concetto astratto: era quindi reale. Mi ha incantato la loro semplicità, l’innocenza e la purezza della mente. Come artista ho ritrovato un luogo incontaminato nella sua forma e nel contenuto. Fino a quel momento non credevo che tali persone potessero esistere, li consideravo una specie estinta, perciò è facile immaginarsi il mio stupore. Come scettico ho deciso di osservare quel gruppo frequentandolo ogni tanto e cercando di trovare in loro qualche scorrettezza.

Dopo tre anni di osservazione e discussione con quella gente ho dovuto arrendermi in quanto „loro erano puri”. Sebbene la mia vita di allora fosse tanto diversa dalla loro vita così come due cose possono differenziarsi, ho deciso di battezzarmi, perché sentivo di avere bisogno di Dio per aiutarmi a vivere la mia vita strana che costituiva il Suo dono. In quel momento inizia la mia storia piena di sorprese, di situazioni strane, di benedizioni, dell’amore, di tante ossa dure da rodere, della fede nell’impossibile, dell’impossibile che diventa il possibile, delle missioni apostoliche e di molte altre esperienze incredibili delle quali ti parlerei volentieri. La mia vita è stata totalmente cambiata e quando a volte penso a quello che sarei oggi senza Dio, vedo solo il vuoto.